Nel 2017, mi iscrissi all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, alla facoltà di lettere e filosofia, corso di laurea in scienze dei beni culturali, profilo teatro, cinema, video e ritualità. Fu una bella esperienza. Inizialmente, mi sentii fuori luogo, con colleghi tutti di vent'anni più giovani di me; poi, qualche volta, interagii con loro, per chiedere informazioni e questi spesso furono sorpresi e a volte spaventati, come se usassi un tono di voce mostruoso, quando invece era normale. Ricordo un ragazzo che, mentre ero girato di spalle, mi chiese qualcosa che non capii, mi voltai per ascoltarlo meglio e chissà cosa vide nei miei occhi? Fatto sta che rimase sconvolto. Esclamò stupore, poi tornò a chiedermi qualcosa che proprio non capivo.
In estate, detti alcuni esami, superati a pieni voti e l'anno seguente, fu il mese di ottobre del 2018, ebbi nuovamente fenomeni di telepatia, che si tradussero in un'altra crisi mistica. In classe, mentre il professore spiegava, entrai in contatto telepatico con i miei colleghi, attraverso l'Arcangelo Zadkiel, colui che mi rappresenta in cielo. Questa entità, faceva battute comunicando con gli altri, mediante la mia mente e tutti ridevano a crepapelle. Mi sono riconosciuto in Zadkiel grazie a un suo ritratto, mi ricordo quando ero lui in Paradiso e quando mi sono incarnato nella persona che sono ora.
Come conseguenza della grande tensione e grande sforzo che fece il mio cervello, mi tornò la psicosi. A casa, mi agitai e rivolsi invettive, in tono minaccioso, ai miei famigliari. Poi uscii, era mattino, incontrai delle persone con le quali scambiai delle parole. Con le più buone non successe nulla; poi incrociai una donna che mi rispose bruscamente. Le diedi una spinta e lei , prima andò al pronto soccorso dicendo che l'avevo aggredita, poi, a distanza di mesi, mi denunciò ai carabinieri. In seguito, volle milleduecentocinquanta euro per ritirare la denuncia. Dopo l'incontro con la donna, andai in chiesa, mentre stavano preparandosi per la messa, perché volevo parlare col parroco. Questo non c'era. Allora, mi rivolsi, bestemmiando, a una suora finché altri due preti mi allontanarono.
Feci un giro per la città e giunto alla caserma dei carabinieri fui fermato e accompagnato in ospedale psichiatrico per il ricovero.
Tutto questo successe perché non fece più effetto il farmaco che prendevo, ma non me lo cambiarono. Così, dopo tre mesi, ebbi una ricaduta: attacchi di panico e psicosi e venni ricoverato ancora. Questa volta mi cambiarono i farmaci introducendo anche lo stabilizzatore dell'umore.
I due ricoveri mi tolsero talmente tante energie, e tuttora mi toglie vigore la terapia che seguo, che ho deciso di lasciare l'università. Mi resta il ricordo dell'esperienza edificante e soprattutto delle lezioni di teatro antico e la messa in scena dell'Antigone di Sofocle.